I Ricordi di zia Maria
capitolo 3
Siccome non si trovavano case, non mi ricordo bene come mio marito ingontrò questo nuovo lavoro che era di fare il guardiano a una casa chinta. Si trattava di una casa scialè che i signorotti argentini ci avevano fuori città per passare il fine settimana con gli amici. Ci stava la casa con tutte le comodità per loro mentre la nostra stava un poco più distante, una stanzetta piccolina e un’altra pure piccolina, una la stanza da letto e una la cucina, più in là un bagno solo con un buco, non ci si poteva neanche sedere. Ci avevamo una vacca, un cavalluccio, si chiamava Poni, un cane legato e un gallinaio con quasi cento galline. La sera quando si andava a dormire ci mangiavano le zanzare, erano una specie piccoline, si chiamavano moschigli. Che cambio, no? Peggio di come stavo in Italia. Read more
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