Citazione

Rino

I Ricordi di zia Maria
capitolo 6

La mia terza bambina ci aveva 9 mesi, le dava il mio latte e mi sentivo grassa. Le dissi a mio marito: «So che quando si allattano i bambini ci si sciupa, mentre io mi sento che sto ingrassando.»

Così mi andai a fare una visita da ginecolica. Mi disse: «Signora, sta aspettando un figlio!»

Andai a casa. Piangento, le dissi a mio marito: «Ora come faccio, c’ho la bambina piccolina le devo togliere il latte!» Intanto, che si poteva fare?, mi rassegnai.

Arrivò il giorno che dovetti andare a ricoverarmi, sembre alla stessa maternità. Mi fecero la visita e mi dissero: «Deve andare in un altro ospetale, quà non ci abbiamo posto.»

Quell’anno, nel 1960, nacquero molti bambini. Così con mio marito camminammo tanto per trovare un autobus che ci portava a questo ospetale e per fine ingontrammo questo mezzo di trasporto. Dopo quasi mezz’ora arrivammo. Si doveva salire diverse scale, mi sedetti su uno scambello mentre mio marito con carte in mano andava ingontrando un dottore per ricoverarmi. Un altro poco mi nasceva sullo scambello. Per fine ingontrò l’ufficio ricoveri, mi fecero la visita, mi ricoverarono, mio marito se ne andò. Come misi piede nella stanza parto e mi appoggiai sul letto nacque il mio quarto figlio, era un maschio. Si può immaginare la mia allecria! Quando venne l’ora della visita, venne mio marito. A me la bocca non mi bastava per sorridere, tanto era grande la mia contentezza.

Il giorno dopo si doveva andare a fargli l’iscrizione della sua nascita. L’imbiecato le disse al mio sposo: «Be, qual è il nome che le mettiamo?»

«Gennaro.»

In Argentina questo nome non è conosciuto. L’imbiecato alzò gli occhi e le disse: «Da dove è uscito questo nome?»

Mio marito: «È il nome di mio padre, sono le nostre usanze.»

Andò bene così. Però lo chiamavamo Rino. Quando lo portai a casa eravamo tutti contenti, ci avevamo pure il maschio. Non è che le femmine sono di meno, è che quando nascono diversi uno ci piace pure il cambio. Era bellissimo, si cresceva sano e bello con tante coccole dalle sorelle e da noi. Ci stava una mia vicina che non poteva avere figli e spesso veniva a trovare i miei, mi diceva: «Qualche giorno te ne rubo uno!»

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