Silver-white winters that melt into springs…
Parecchi anni fa, quando ancora li chiamavamo telefilm, ogni sera, aspettando che fosse pronta la cena, io e mio fratello ci facevamo un sacco di risate guardando due puntate di Friends su Rai 2. Tanti anni più tardi, durante l’Erasmus a Murcia, una delle mie amiche svizzere ha trovato in offerta a El Corte Inglés, la Coin spagnola, il cofanetto completo dei DVD di tutte le serie, e di ritorno da un viaggio a Madrid abbiamo cominciato a guardarne qualche puntata insieme. È così che ho ritrovato gli amici di Manhattan, e che quella che un tempo era stata una semplice simpatia si è trasformata in vero amore.
Sarà che per i millennial è estremamente facile identificarsi con questi sei ragazzi, ognuno particolarmente sfigato a modo suo; sarà che loro cercano di sopravvivere in una grande città, sostenendosi a vicenda con l’ausilio di litri su litri di caffè; sarà perché dopo dieci anni di tribolazioni, finalmente tutti trovano una strada da seguire… sarà per questi motivi e tanti altri, ma ogni tanto sento il bisogno di incontrarli di nuovo, di tornare a lasciarmi coinvolgere nelle loro storie.
La storia di Friends inizia sul divano del Central Perk, il bar sotto casa e luogo di ritrovo preferito dai fratelli Monica e Ross Geller e dai loro amici. Fuori piove, e tra una chiacchiera e l’altra fa irruzione tra loro una sposa bagnata fradicia: è Rachel, la migliore amica del liceo di Monica, che ha fatto appena in tempo a fuggire dalla gabbia dorata nella quale stava per rinchiudersi. Ed è qui che comincia la magia della normalità: «Welcome to the real world! It sucks. You’re gonna love it!»¹.
Lasciare lo sposo sull’altare non deve essere cosa semplice, e infatti ben presto Rachel capisce che d’ora in avanti dovrà rimboccarsi le maniche e guadagnarsi la pagnotta da sola e va, inevitabilmente, nel panico. Per aiutarla a calmarsi, Phoebe, la hippy adorabilmente stramba del gruppo ed ex coinquilina di Monica, le canta una canzone:
Ora, chi come me è cresciuto a pane e Radio 3 avrà sicuramente riconosciuto in questa breve scena “My favorite things”, il brano che nelle sue innumerevoli versioni è usato per marcare i segmenti di Fahrenheit, trasmissione che da quasi vent’anni ci allieta i pomeriggi con I libri e le idee. Ma questa è, soprattutto, la più famosa canzone di The sound of music, il musical degli anni Cinquanta ispirato al romanzo autobiografico La famiglia Trapp (1949) e portato poi sul grande schermo a metà degli anni Sessanta.
Tutti insieme appassionatamente, questo il titolo italiano del film, racconta la storia di Maria, giovane novizia in un convento di Salisburgo che viene inviata a fare da istitutrice ai sette fratelli e sorelle von Trapp, figli di un eroe della prima guerra mondiale che dopo la morte della moglie ha già visto passare sotto il suo tetto altre undici candidate, tutte messe in fuga dai ragazzi. La governante che riesce a conquistare tutta la famiglia grazie al canto è interpretata –manco a dirlo– da Julie Andrews, all’epoca fresca dell’enorme successo di Mary Poppins. Una sera, durante un brutto temporale, i piccoli von Trapp si rifugiano uno alla volta nel letto di Maria, che insegna loro il suo metodo per rasserenarsi nei momenti difficili: pensare alle cose che più le piacciono. Questo il testo originale di “My favorite things”:
In Tutti insieme appassionatamente, Julie Andrews è doppiata da Maria Pia Di Meo nelle parti dialogate e da Tina Centi, già voce italiana delle protagoniste di diversi lungometraggi Disney, nonché di Mary Poppins, in quelle cantate. Ecco le parole de “Le cose che piacciono a me”:
In una scena successiva a cantare la canzone sono i ragazzi von Trapp, amareggiati perché la loro amata istitutrice sembra averli abbandonati. In questo caso il testo, che nel film in lingua originale rimane lo stesso, è reso diversamente nella versione italiana:
Un musical perfetto, al quale vale davvero la pena dedicare tre ore della propria vita. Una serie TV che emoziona in maniera leggera e divertente. La storia del cinema che incontra la storia della TV. Meglio di così..!
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¹ «Sei la benvenuta nel vero mondo! Fa schifo, e te ne innamorerai!» nel doppiaggio italiano.