I Ricordi di zia Maria
capitolo 26
Me lo voglio ricordare descrivendolo un uomo retto, senzibile, facile alle commozioni. Ho passato con lui più di cinquanta anni. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 26
Me lo voglio ricordare descrivendolo un uomo retto, senzibile, facile alle commozioni. Ho passato con lui più di cinquanta anni. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 24
Continuo coi miei ricordi. Io vivevo la mia vita da giovane senza cose di rilievo, ci avevo già i miei 19 anni, di fitanzati non ne volevo sapere, qualche giovanotto mi fermava, camminavo per la mia strada senza tanto ascoltarli, ero un poco strana, mi bastava stare bene con la mia famiglia. Mi piaceva fantasticare, ero contenta, aiutavo in casa, mi facevo le mie cantate durante il giorno, mi piacevano gli animali e la natura. Ero contenta così, mi bastava poco per accontentarmi. Intanto nel mio fantasticare ci mettevo pure, tra me penzavo abitando così stramanata, chi è il ragazzo che viene fin quà su per vedermi e stare con me? Era molto sacrificato, ero sicura di restare zitella, ma non me ne facevo problemi, la mia vita trascorreva tranguilla. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 22
Torno a parlare della mia vita da giovine ricordandomi cose del passato lontano. C’era la guerra, io con la mia famiglia stavamo ad abitare su questa specie di piccolo castello, stavamo un poco più sicuri, era un poco lontano dal centro abitato. Della guerra si sapeva poco, notizie non ce n’erano, per noi senza giornali e senza radio. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 11
Quando stavo all’Argentina mi sono sembre tenuta in contatto con la mia famiglia. Una sorella spesso mi scriveva, io le facevo sapere le mie notizie, mi diceva: «Vieni! C’è la casa di mamma, ti metti ad abitare con lei tanto sta sola. Però è che la tiene affittata ora, le diciamo a l’inguilina che la deve lasciare. Sai la mamma soffre di esaurimento, siccome non poteva stare sola sta un poco con noi e la sua casa sta occupata.» Ci stava questa speranza della casa che per tutti è la prima necessità. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 2
Arrivò il giorno che ci imbarcammo a Napoli su una nave non tanto grande, si chiamava Conte Grande. Era una mezza carretta, quelle erano le navi che c’erano allora, senza aria contizionata. In terza classe tutti i viaggiatori in un grande salone dove c’erano tanti letti, le donne in un salone coi figli, gli uomini in un altro salone, questo era per dormire. Di giorno si andava in coperta dove si vedeva tanta acqua, per diversi giorni si vedeva solo acqua, niente terra. Read more
I Ricordi di zia Maria
capitolo 1
Quando avevo 15 anni abitavo sopra una montagna, i miei genitori coltivavano ulivi, per scendere al paese ci volevano 15 minuti per scendere e mezz’ora per salire. A quei tembi del 1943 non avevamo tante risorse e quel paio di scarpe che si avevano si dovevano risparmiare, se no per la montagna con tante pietre non duravano niente. Si scendeva scalzi e giù, arrivata a una casa che ci abitava gente conosciuta, con la fontana fuori mi lavavo i piedi, mi mettevo le scarpe e andavo in paese, per andare a messa la domenica, e altri giorni per fare qualche spesa per la mia famiglia.
I manoscritti di zia Maria sono un groviglio di ricordi, pagine di diario e considerazioni sul tempo presente e passato; sei quaderni, tutti diversi, nei quali gli episodi si intrecciano alla rinfusa per plasmare il forziere della memoria di una donna, della sua famiglia, del suo paese. Read more
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